venerdì 1 novembre 2013

I Montalbano baroni di Castellaci, Monte Ilare e Villamena


Anche i Montalbano come gli altri baroni di cui abbiamo trattato divennero baroni per aver comprato il titolo nel '700.
Il cognome è molto diffuso in tutta Italia, ma quello siciliano deriva da Montalbano Elicona (ME), sede di un antico castello che fu residenza estiva di Federico II di Aragona. Il significato del toponimo è chiaro: mons Albani = monte di Albano, dove per Albano si intende forse il nome di un santo o l'etnico della città di Alba.
A Caltabellotta esiste da immemorabile tempo. La Scandaliato nel suo libro Judaica minora sicula riporta un Nicolò vissuto alla fine del '400; nel 1554 un Ranieri si sposa a con Medea Vacante; nel 1532 un Giovanni di Bivona si sposa a Caltabellotta con Antonella Favoroso; un Pietro fa testamento nel 1541; un Marco (probabilmente antenato del ramo che ci interessa) si sposa nel 1583 con Alessandra Intermaggio.
Il capostipite del ramo che ci interessa è un Marco sposato intorno al 1660 con Francesca Mauceri. Di questo non abbiamo trovato nessun titolo né di mastro e nemmeno di don o magnifico, quindi la sua attività non ci è nota, ma ebbe quattro figli di cui due notai:
1) Gaetano sposato a Caltabellotta l'8 aprile 1681 con Antonia Vetrano fu Girolamo e di Dorotea Collocassio (cugina materna di don Ottavio Spadaro);
2) Giuseppe sposato a Caltabellotta il 7 gennaio 1690 con Giovanna Caruso di Giacomo e Anna Montalbano;
3) Nicola notaio, nato a Caltabellotta il 7 giugno 1673 e morto a Ribera il 16 novembre 1699, sposato a Ribera il 20 settembre 1698 con Anna Cambisano fu Martino e di Laura Cascasi; roga a Ribera dal 1698 al 1699;
4) Benedetto notaio (Francesco Benedetto al battesimo nato a Caltabellotta il 20 ottobre 1665 e morto a Caltabellotta il 14 novembre 1713) si sposa con certa Caterina.  Egli roga a Ribera dal 1688 al 1690 poi si trasferisce a Caltabellotta e roga dal 1690 al 1713.
Giuseppe e Giovanna Caruso ebbero, tra gli altri, Francesco nato nel 1704 che, come gli zii, viene avviato al notariato. Inizia la sua attività nel 1733 e l'anno successivo si sposa a Lucca Sicula, il 3 maggio,  con donna Leonarda Cocchiara figlia del fu don Giuseppe e donna Palma Maria Iacono e vedova di don Domenico Gaglio. Leonarda moriva il 5 luglio 1780 a 67 anni e Francesco il 16 giugno del 1791.
Da questi nacque il 10 marzo 1759 Pellegrino si laureava in ambedue i diritti (canonico e giuridico "Utriusque Juris Doctor") ed il padre gli faceva ottenere il 10 giugno 1779 il titolo di barone di Castellaci, Monte Ilare e Villamena; si sposava in prime nozze a Caltabellotta il 5 febbraio 1782 con donna Caterina Curcio (morta l'11 agosto 1811 a 63 anni) figlia di don Benedetto e di donna Rosa Farina. Da questo matrimonio nasceva Marianna (morta il 18 marzo 1876 a 85 anni) sposata a Caltabellotta il 22 marzo 1812 con il notaio Pellegrino Ragusa (morto il 20 agosto 1871 a 87 anni) figlio del notaio Alberto e di donna Caterina Grisafi.
Quindi si sposava in seconde nozze sempre a Caltabellotta il 16 dicembre 1811 con donna Paola Concetta Grisafi (morta il 19 maggio 1861 a 66 anni) figlia del fu don Mariano e di donna Maria Anna Cattano. E da questo matrimonio nasceva Maria Carolina (morta il 30 dicembre 1875 a 66 anni) sposata a Caltabellotta il 5 ottobre 1835 con il barone di Scunda don Emanuele Bona figlio del fu barone don Giuseppe e fu donna Giuseppa Pastore.
Il barone Pellegrino fu proconservatore in Caltabellotta negli anni 1800, 1805, 1806. Insieme alla seconda moglie fu padrino di battesimo, nel 1830, dell'arciprete Luigi Montalbano (1878-1916) figlio del dottore in medicina don Giuseppe e donna Pellegrina Grado.
Pellegrino moriva a Caltabellotta il 26 marzo 1833.
A proposito della famiglia Montalbano di Sciacca il Ciaccio ci riferisce quanto segue: "Famiglia proveniente da Caltabellotta e da Ribera. Nei libri parrocchiali del sec. XVI troviamo alcuni di essa notati col titolo di magnifici, che allora davasi alle persone dell’aristocrazia. Onde un ramo della stessa dovette appartenere a tale classe, come si deduce anche dal matrimonio di Calogera col nobile Calogero Graffeo (1. Atto 29 dicembre 1521, in not. A. Cutrona). Di questa famiglia vi sono stati (a Sciacca) quattro notaj, cioè: Natale dal 1749 al 1752, Paolo dal 1829 al 1846, Santi dal 1846 al 1892, ed il vivente cav. Ignazio dal 1864. Oggi della medesima vi sono eziandio villici, marinari ed operai di vario mestiere."
A Caltabellotta vi sono stati otto notai con questo cognome di cui un altro Francesco contemporaneo del nostro; a Burgio uno; uno a Menfi e quattro a Favara.
Mentre il San martino De Spucches al quadro 1768 a proposito dei baroni di Castellaci, Monte Ilare e Villamena ci dice: "Don Pietro Cutrona da Messina, con privilegio del 26 agosto 1763 ebbe concesso il titolo suddetto, trasmissibile ai suoi eredi e successori. Passò a Don Pellegrino Montalbano che ottenne lettere osservatoriali di riconoscimento in data 10 giugno 1779."
Ed il Mango di Casalgerardo trattando delle famiglie nobili siciliane con questo cognome dice: "Un Giovan Tommaso, a 15 ottobre 1763, ottenne investitura del titolo di barone dell’ufficio di Portulanotto di Licata; un Pellegrino, da Caltabellotta, con privilegio dato a 10 giugno 1779, ottenne il titolo di barone di Castellaci, Monte Ilare e Villamena e fu proconservatore in Caltabellotta negli anni 1800, 1805, 1806; un Francesco-Maria a 16 luglio 1790 ottenne investitura del titolo di barone di Maurogiovanni; un Antonio, a 8 ottobre 1792, ottenne un attestato di nobiltà dal senato di Palermo.

Arma: d’azzurro, al monte a cinque vette d’oro, uscente dal mare fluttuoso d’argento e di nero."
Raimondo Lentini

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