sabato 26 aprile 2014

I giornali nella storia di Ribera
Il primo fu, nel 1907,
“Il Lavoratore”
Lo pubblicò don Nicolò Licata come «portavoce alto e squillante delle associazioni e del movimento cattolico del circondario, l’interprete fedele e affettuoso dei lavoratori della terra...»
di Angela Gulino e Raimondo Lentini 

La necessità di diffondere notizie è probabilmente antica quanto l'uomo, almeno da quando ha cominciato a comunicare con la parola prima e con la scrittura poi. Quando il passaparola non era più sufficiente si utilizzarono persone atte al bisogno che furono i cosiddetti "banditori". Questi con trombe o tamburi attiravano l'attenzione delle persone e poi comunicavano, o previa lettura o a memoria, il bando che spesso comunicava notificazioni del signore locale o dell'amministrazione, ma anche, a volte, pubblicizzava qualche novità di qualche bottega.
Ma veniamo alla carta stampata. Le prime gazzette a stampa, settimanali e quindicinali, si diffondono all'inizio del Seicento e coesistono a lungo con gli avvisi e i fogli di notizie manoscritti, mentre il primo quotidiano della storia viene pubblicato a Lipsia nel 1660, la testata del quotidiano è: "Notizie fresche degli affari della guerra e del mondo". Comunque il 1702, anno di fondazione del quotidiano Daily Courant di Samuel Buckley viene considerato anno d'inizio del giornalismo moderno. Mentre l'età d'oro del giornalismo è il periodo che va dalla seconda rivoluzione industriale all'invenzione di nuovi media tipici della terza rivoluzione tecnologica. Viene chiamata età d'oro perché il giornalismo, grazie all'introduzione della rotativa e del telegrafo, allo svilupparsi delle agenzie di stampa vede in questo periodo una straordinaria diffusione in termini qualitativi e quantitativi. La stampa abbatte le barriere legate alla distanza, consentendo agli uomini di avvicinarsi, divulgando culture varie come usi e costumi e, soprattutto, orientando l’opinione pubblica in ogni settore, da quello politico a quello privato. Siamo quindi nella prima metà dell'800.
A Ribera la carta stampata arriva solo un secolo dopo e cioè nel 1907 con il periodico IL LAVORATORE di Don Nicolò Licata, il cui numero 0 era uscito il 17 Agosto 1902 a Sciacca. Il trasferimento di monsignor Licata a Ribera, portò con sé anche questo importante organo di stampa del movimento cattolico. Sotto la testata si leggeva: “organo delle associazioni cattoliche del circondario e degli emigrati”.



L'Arciprete Nicolò Licata

Il sacerdote Francesco Paolo Chiaramonte


L’editoriale, spiegava le ragioni e gli obiettivi del nuovo periodico:
"Mancava, qui, un giornaletto cattolico che fosse l'eco pronta ed integra dei bisogni nostri, il portavoce alto e squillante delle associazioni e del movimento cattolico del circondario, l'interprete fedele e affettuoso dei lavoratori della terra e del mare, e principalmente di quei fratelli nostri i quali, in terre straniere, sudano e piangono per guadagnarsi un tozzo di pane che la madre patria ha loro negato. Ed ecco che noi scendiamo modestamente in campo, desiderosi di sopperire a questo bisogno. Siamo un gruppo di sacerdoti e di laici, di anziani e di giovani, ma tutti infiammati dello stesso ideale, tutti vibranti dello stesso amore".  
Gli articoli non erano firmati, ma si sa che la maggior parte erano scritti da don Licata.
Direttore del giornale era padre Licata, Redattore Capo: Nicolò Venezia, gerente responsabile: Luigi Riggi. 
Il Lavoratore aveva una periodicità quindicinale ma durante la guerra del 1915-1918 divenne mensile. Altri periodici fondati o ispirati all'attività di don Nicolò Licata furono: La Sentinella, (Ribera 1908), La Nuova Crociata (Ribera 1909), La Buona Parola (si pubblicò dal 1913 al 1917, settimanale, in oltre 10.000 copie; ci rimane solo un numero del 1917), Il Trionfo (Ribera 1-5-1926, numero unico), L'Apoteosi (Ribera 27-9-1907, numero unico), La Riscossa (Ribera 19-9-1913, numero unico), Lux (Ribera 9-2-1922, numero unico), Verso la luce (Ribera 1-9-1907, numero unico).  
Il quindicinale di don Licata, metteva a fuoco i problemi di Ribera, quali: acqua e fognatura, ospedale, misure igieniche contro il colera, nuova facciata della Chiesa Madre, cimitero, linea ferroviaria, ecc.. 
Una rubrica fissa del lavoratore era intitolata Forbiciando

Il 18 gennaio 1919 nasceva a Roma, il partito Popolare Italiano con a capo don Luigi Sturzo. Primo segretario provinciale di Agrigento fu l’arciprete Nicolò Licata. Intanto Il Lavoratore si pubblicava a mesi alterni e nel novembre dello stesso anno si arrivò all’ultimo numero. Sul frontespizio si leggeva: Anno XVII, Sciacca-Ribera, Novembre 1919, numero 268.

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