lunedì 14 luglio 2014

I giornali nella storia di Ribera: Gli anni '70

Gli anni '70
di Raimondo Lentini

Conclusasi l'esperienza di "Nuovi fatti" e "30giorni" negli anni '60, il seguente decennio si rivela molto povero di periodici: ne nascono alcuni scolastici e qualche altro con numeri sporadici.
L'11 aprile 1971 esce un numero unico ciclostilato dal titolo "Tempu persu”. Non sappiamo se ha avuto seguito con uscite successive: infatti Jack Urso è in possesso solo di questo numero. In copertina si trova una caricatura dell’allora sindaco comunista on. Santo Tortorici con in mano i simboli del partito: una falce  e un martello… da calzolaio. Il giornale viene presentato con un editoriale senza firma in cui si leggono i motivi del nome: “Qualcuno avrebbe certamente preferito una testata altisonante, che fosse stato un programma su cui costruire poi tanti castelli in aria. I giornali come il nostro sono di solito ricchi di buoni propositi, ma hanno breve vita. Per diversi motivi, non ultimo la diffidenza che incontra verso il pubblico. Sono pochi, dobbiamo ammetterlo, coloro che credono sinceramente nella funzione sociale della stampa. C’è un vasto settore dell’opinione pubblica, che considera giuste e ben poste le critiche e le osservazioni che si scrivono nei giornali, salvo poi uscirsene con la battuta qualunquista che è tempo perso, e non sarà certo la carta stampata a cambiare il corso di tante ingiustizie.
Noi non siamo d’accordo, e non è certo per dare ragione a loro che abbiamo titolato il nostro giornale “Tempu persu”: L’abbiamo fatto un po’ per ischerzo e un po’ anche per prevenirli: non vogliamo che ce lo dicano loro. Lo diciamo noi tra il serio e il faceto, ma convinti della funzione di stimolo dei giornali. I problemi trovano le soluzioni più soddisfacenti, quando c’è l’apporto di tutti, e saremo ben lieti di accettare ogni forma di collaborazione.
Vogliamo proprio augurarci che non sia davvero tempu persu quello che stiamo facendo.”
Segue poi l’intervista al Sindaco che era alla ricerca di finanziamenti per i problemi che incombevano allora. Un articolo sul P.S.I. dove tratta dell’espulsione dal partito di Di Betta, Musso e Ciliberto. Questi due articoli non portano firme. È firmato invece da Nino Scirica l’articolo successivo dal titolo “Le intolleranze dei consiglieri” dove tratta di una scampata rissa al consiglio comunale.
Un altro articolo senza firma dal titolo: Scuola - I nuovi locali non soddisfano le esigenze dell’Istituto Tecnico”, infatti da poco tempo erano stati assegnati i locali costruiti in via Circonvallazione per centro educativo per sordomuti all’Istituto tecnico per geometri che si erano rivelati poco adatti allo scopo e quindi abbisognavano di ulteriori ampliamenti oltre quelli già fatti con 4 milioni e mezzo.
Un articolo sull’agricoltura dal titolo “Buone speranze per il vino” porta la firma di Carmelo Marrone. A questo seguono due barzellette e poi due pagine di pubblicità casereccia.
A pagina 10 ancora un altro articolo sull’agricoltura e in particolare sulla imminente Fiera Mercato che doveva svolgersi a Ribera. L’articolo inizia con una frase che suona profetica per il nostro periodo: “Meno spasso e più sostanza” e alla fine l’anonimo autore proponeva di spostare la Fiera nella zona industriale della circonvallazione per dare più spazio agli stand e liberare la villa dai brutti capannoni di lamiera. Altra pagina di pubblicità e un articolo a firma di Totò e Roberto (Nicosia e Piparo) dal titolo: “Proibito per le donne andare al cinema” dove si parlava di un problema iniziato da poco, infatti la censura cinematografica incominciava ad allentare i freni e nei film cominciavano a vedersi scene di sesso ancora non troppo esplicito, ma che imbarazzava il pubblico femminile (di quei tempi!) e eccitava quello maschile tanto che molte (delle poche ragazze) che erano presenti, spesso se ne andavano. Infine un articolo sportivo sempre a firma degli stessi.
Altri giornali, senza periodicità, uscirono a Ribera a cura dell’Amministrazione Comunale in prossimità della Fiera Mercato. Purtroppo non siamo in possesso di tutti i numeri anche perché non essendoci una numerazione progressiva (essendo dei “Numeri unici”) risulta difficile reperirli.



Totò Castelli (a destra) insime a Sasà Salvaggio

Enzo Minio

Nel 1964 il Partito Comunista vinse le elezioni comunali di Ribera e venne eletto sindaco Santo Tortorici; l’anno successivo e precisamente il 12 marzo 1965 convocò un Consiglio comunale con un ordine del giorno abbastanza corposo e tra le dichiarazioni programmatiche vi era l’istituzione della Fiera Mercato Agricoltura Zootecnia e Meccanica Agricola. La prima edizione della Fiera ebbe luogo dentro la Villa Comunale dal 24 marzo al 4 aprile del 1967, e fu inaugurata dall’Assessore Regionale all’industria e Commercio on. Salvino Fagone. Come espositori vi parteciparono ditte e fabbriche locali, della provincia e di ogni altra parte della Sicilia, per un totale di oltre cento ditte. Le spese furono contenute in una somma di lire 5 milioni, di cui 2 milioni furono versati come contributo a fondo perduto dall’Assessorato Regionale all’Industria e Commercio. Dopo alcuni anni fu deciso di spostare la data facendola ricadere tra due importanti festività nazionali dal 25 aprile al primo maggio di ogni anno. In occasione di questa prima edizione della Fiera venne affidato al giornalista Ezio Calaciura (morto poi nel marzo del 1973 in Calabria in strano incidente stradale dove si presume sia intervenuta la mafia) una edizione speciale di un giornale da lui curato dal titolo “Ribera 2000” (ANNO II - N. 4 - 28 MARZO 1967, probabilmente un giornale provinciale che in quella occasione venne dedicato a Ribera), in cui si trattava di urbanistica e altri problemi del paese, ma soprattutto della prima edizione della Fiera. Probabilmente negli anni successivi non vennero pubblicati altri giornali poiché, come ci dice l’on. Santo Tortorici: “In occasione dell’edizione del 1974 venne pubblicato un giornaletto come numero unico a 6 pagine dal titolo Qui Ribera (stampato presso la Tipolitografia T. Sarcuto di Agrigento) diretto dal giornalista agrigentino Umberto Trupiano, collaborato da Totò Castelli e Giovanni Chiodo, interamente dedicato all’esposizione fieristica di Ribera.”  In effetti il giornale non trattava però solo della Fiera Mercato, ma affrontava anche altre problematiche sia nazionali, come il referendum sul divorzio, che locali: la scuola, il castello di Poggiodiana, il depuratore, il mercatino, la pulizia del paese, lo sport, ecc.. Mentre nel 1976 sotto lo stesso titolo ma curato solo dai giornalisti riberesi Castelli e Minio insieme a Enzo Di Prima, uscirono due numeri il primo a marzo, con sei pagine, e il secondo ad aprile con dieci. Anche questi trattano, oltre che della fiera Mercato, anche di varie problematiche riberesi dell’epoca.

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