lunedì 14 luglio 2014

I giornali nella storia di Ribera: La Via

La Via
di Angela Gulino e Raimondo Lentini

La Via viene fondato a Favara nell’Agosto del 1966, regolarmente registrato presso il tribunale di Agrigento. Dal Dicembre dello stesso anno si inizia a stampare. L’iniziativa di creare un giornale nasce dal Movimento Maestri di Azione Cattolica di Favara e i primi redattori furono alcuni insegnanti (Lillo Arancio, Totò Capodici, Anna Contino, Carmela Salamone, Lia Sorce, Suor Pia Alessi). Il direttore responsabile era e rimane don Gerlando Lentini, mentre i collaboratori attivi erano poi rimasti suor Angela Pecoraro e Lia Sorce, altri collaboratori intervengono saltuariamente con qualche articolo. La sede del giornale era il Collegio di Maria di Favara, mentre dal marzo 1974, da quando il direttore responsabile si è trasferito a Ribera, il giornale viene realizzato nella sede di largo Kennedy 4 a Ribera. Per motivi burocratici il mensile è stato registrato presso il Tribunale di Sciacca, il 30 ottobre del 1998.
Come si legge nel primo numero de La Via del 1966, lo scopo del giornale è quello di “contribuire al potenziamento dei valori dello spirito nell’ambiente intellettuale. La Via non porterà la rivoluzione, è vero, ma qualcosa di buono: un’idea nuova o rispolverata, un interrogativo, un invito a riflettere”. I lettori che avevano dato il loro contributo erano 290. "La Via" non ha abbonati, ma solo lettori i quali contribuiscono liberamente. Non si trova in edicola ma viene distribuito per posta; i lettori erano stati reclutati nel 1966 attraverso l’elenco telefonico, i circoli culturali, le scuole e le segnalazioni di amici. 
Le nazioni straniere dove viene spedito il mensile (solo una cinquantina di numeri in tutte queste nazioni) sono: Belgio, Polonia, Germania, Francia, Inghilterra, Israele, Messico, Siria, Svizzera, Brasile, Filippine, Tanzania, U.S.A, Papua New Guinea, Giappone, Repubblica Cèca, Bulgaria, Cile, Bangladesh, Australia, Cina.
 «Pochi credevano a questo giornale - dice padre Lentini - ma il tempo ci ha dato ragione. Il mensile ha acquistato nel tempo un successo che è andato al di là delle nostre aspettative. Viene collezionato da tanta gente e molti articoli vengono letti nelle scuole e ogni anno confezioniamo un CD con tutti i numeri del giornale dal 1966 e ogni anno viene aggiornato».
Il primissimo numero del mensile recava la dicitura: Ai professionisti di Favara. Le copie distribuite erano 700 e il giornale veniva letto solo ed esclusivamente a Favara. L'impaginazione è rimasta la stessa nel corso del tempo. Variano le pagine trattate. I primi anni 4 o 5, poi di più fino ad assestarsi alle 10 attuali.
Dal numero 8 del 1966, il giornale allarga i propri confini, sparisce la dicitura "Ai professionisti di Favara" e inizia ad essere distribuito, tramite spedizione postale, anche nei comuni limitrofi. Le problematiche trattate nel giornale erano e continuano ad essere di natura culturale, filosofica, storica, teologica e politico-sociale. Non ha mai trattato di cronaca. Don Gerlando Lentini, attingendo dalle opere, da fonti storiche, da riviste specializzate e da libri, ha trattato dei grandi personaggi del mondo della letteratura come Pirandello, Chersterton, Papini, Saba, Ungaretti, Tomasi di Lampedusa, Guerriero, Malaparte, Silone, Solzenicyn, Sciascia, Pasolini. I vari articoli trattati su ognuno di questi autori sono stati raccolti in un libro dal titolo Itinerari stampato nel 1981 da Edizioni Carroccio (Padova). Questa però non è l'unica fatica letteraria dell'autore, che nel corso del tempo ha pubblicato tanti volumi tra cui ricordiamo: Ribera e l'orfanotrofio di San Giuseppe, scritto insieme a Giuseppe Di Grado, Ribera e le figlie di Sant'Anna, La pace di Abramo, Carolina Santocanale, da nobildonna a madre dei poveri, Nicolò Licata, prete, giornalista e tribuno del popolo con Raimondo Lentini e tanti altri libri.


Nel '67 troviamo nel giornale, la sporadica pubblicità di qualche esercizio commerciale di Favara. I temi trattati in questo periodo sono il divorzio e l'aborto che verranno ripresi più volte nel corso dei vari numeri.
Nello stesso anno un articolo di Lillo Franco porta il titolo: Sanremo 1967: dove va la canzone? E ancora Dalida come Marylin Monroe. Padre Lentini nei suoi articoli di fondo tratta de La morte di Stalin, Leonardo Sciascia: Todo modo, Josef Mindszenty.
Il mensile veniva integralmente scritto a macchina e realizzato con il ciclostile; non contiene foto, inizialmente solo qualche disegno ed è formato da un numero variabile di pagine (10-20) e la copertina varia di colore. Gli argomenti trattati sono i più vari (ricerche, articoli storici, di letteratura, di critica, riflessioni su argomenti di carattere nazionale) e diventano lo spunto per la realizzazione di tanti libri scritti dallo stesso Lentini. Dal luglio del 2004, con la scomparsa delle macchine da scrivere, il Direttore è stato "costretto" a fornirsi di computer e così da allora, con la collaborazione del nipote Raimondo Lentini, il giornale viene realizzato con le nuove tecnologie, ma mantiene sempre la stessa veste editoriale e tipografica che il Direttore ama definire "artigianale". La rubrica delle lettere troverà una sua consolidata veste con corrispondenze da molti paesi d'Italia e con il titolo di "Lettere al direttore".
Nel numero di maggio del 2010 il Direttore comunica ai lettori una notizia che si rivelerà catastrofica per tutta l'editoria "no profit": Le tariffe postali per la spedizione de LA VIA dal 1° aprile sono state triplicate: per circa 2.000 copie spedite in Italia e all'estero son passate da € 145,86 in marzo a ben € 577,50 in aprile. Nel giorno in cui viene chiusa l'edizione del presente numero di maggio non c'è alcuna notizia di una regolazione postale più accettabile. Confidiamo perciò nella Provvidenza, che certamente interviene con qualche buona ispirazione ai nostri cari lettori.
Da allora gli appelli e il deficit si faranno sempre più allarmati e allarmanti tanto che negli anni successivi si inviteranno i lettori che possono farlo ad optare per la spedizione in digitale del giornale ed a offerte più consistenti, ma solo nel dicembre del 2012 si procederà ad alcuni tagli di spedizioni a persone che non hanno mai contribuito con offerte e si passa dunque da 2000 copie stampate a 1500 circa e solo 118 spedite per e-mail, ma le adesioni alla posta elettronica si incrementano ogni tanto. Per risparmiare ulteriormennte da dieci pagine si passa sei, cioè la prima e l’ultima stampate da un solo lato, mentre dalla seconda alla nona in entrambi le facciate. Successivamente si fanno altri tagli di indirizzi di persone che non hanno mai dato né segno di adesione e nemmeno contributi per sostenere la rivista.

Ogni anno nell'ultima pagina del numero di dicembre viene pubblicato l'indice generale di tutti gli articoli dell'anno, mentre nel mese di gennaio viene pubblicato il bilancio consuntivo dell'anno precedente.

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