martedì 28 luglio 2015

La musica a Ribera: ottava puntata - Le bande musicali dei maestri Cinà

La musica a Ribera: Le bande musicali dei maestri Cinà

di Santo Tortorici

parte ottava


In "Momenti di vita locale" N. 792 del 11 Dicembre 2005

Storie e personaggi della Ribera di ieri
Le bande musicali dei maestri Cinà
di Santo Tortorici

Un tempo tutti i paesi, grandi e piccoli, della Sicilia, erano dotati di una propria banda musicale, che rappresentava sia un fatto economico che sociale e culturale di primaria importanza.
Delle bande musicali paesane si sono occupati famosi registi cinematografici come Comencini nel film "Pane, Amore e Gelosia", il "Maresciallo" di Vittorio De Sica e tanti altri importanti registi cinematografici.
Il Maestro Antonio Cinà era nato il 18 gennaio 1888 a Calamonaci, dove sua madre, Giuseppina Mazza, insegnava. Era coniugato con la signora Antonia Dulcimascolo.
Nel 1915, a seguito dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, il giovane Cinà venne arruolato nel 5° Reggimento di Fanteria, rivestendo il grado di Capitano. Si congedò con quello di Maggiore.
Sul libro "La banda musicale di Chiusa Sclafani", gentilmente fornitomi dal musicante Michele Caltagirone, si legge che nel giugno del 1921, prima dell'avvento del Fascismo, quel Consiglio Comunale decise di nominare il giovane musicista Antonio Cinà direttore della scuola di Musica, alla quale affluirono numerosi giovani che, in breve tempo, diedero vita ad un ottimo complesso musicale rinomato in tutta la Sicilia.
Fra i numerosi allievi del Maestro Cinà, lo storico Giuseppe Di Giorgio, di Chiusa Sclafani, menzionava "i professori di musica Pietro Giglio, Nicolò Di Gregorio, Camillo Liberto e Francesco Cottone".
La direzione della Banda Musicale di Chiusa Sclafani, da parte del Maestro Cinà, è durata fino al 1929, quando il Comune di Ribera decise di istituire nella propria pianta organica il posto del "Maestro di Musica", per il quale venne chiesto appunto al Maestro Cinà di rientrare nel suo paese.
Appena assunto dal Comune, con vero entusiasmo si adoperò per la riuscita dell'incarico e ben presto circa 50 giovani, quasi tutti artigiani (calzolai, barbieri, falegnami), bottegai e piccoli impiegati, formarono il primo gruppo bandistico di Ribera.
Corso Umberto, inizio degli anni '30. La banda musicale in occasione di una festa paesana. Si riconoscono, tra gli altri, Cinà, Macaluso, Samaritano, Lo Giudice, Mondino. (da E. Minio, Paesi in bianco e nero)
Il Comune aveva messo a disposizione della banda un locale nel cortile di via Pasciuta, dove tutte le sere venivano effettuate le prove musicali.
Inoltre, erano stati comprati degli strumenti musicali (in parte attualmente conservati in casa del figlio Enzo) utili per l'esecuzione dei concerti di musica operistica. Tra questi, il triangolo, due maestosi timpani, una grancassa con la scritta "Banda Musicale di Ribera" ed altri strumenti a fiato come il grande basso, il bombardino, ecc.
La banda musicale del Maestro Antonino Cinà poteva contare su un ricco repertorio lirico, che andava da Verdi con Rigoletto, Traviata e Aida; a Rossini, Il Barbiere di Siviglia, Guglielmo Tell, Semiramide; a Donizetti, con Lucia di Lammermoor; a Bellini con Norma, Sonnambula; a Puccini, Ponchelli e Leoncavallo. Alla chiusura dei concerti non potevano mancare il popolare "Gran canzoniere" e le marce di grande effetto di Riccardo Wagner, la Fantasia di Pietro Mascagni, ecc.
Il corpo musicale disponeva di numerosi strumenti a fiato e a percussione tra i quali: ottavini, flauti, clarinetti, sassofoni, corni, cornette, trombe, tromboni, bassi, flicorni, timpani, piatti, triangolo, tamburi e la grancassa.
Nel periodo estivo, quasi tutte le sere del sabato e la domenica, il Maestro Cinà e i suoi Musicisti in elegante uniforme bianca (d'inverno era nera) salivano sul palco della musica e venivano accolti dagli applausi della popolazione. Il palco della banda veniva collocato sul marciapiede del Corso Umberto I all'altezza del Palazzo Comunale, sfarzosamente illuminato, sotto il quale, prendevano posto gli appassionati come Giuseppe Aprile, il quale si deliziava fischiando brani di opere liriche.
Antonino Cinà (1888-1958)
Presso l'Archivio Comunale di Ribera ho trovato la copia del Programma Musicale, scritta in bellissima calligrafia, dalle mani dello stesso maestro Cinà, nel quale vengono elencati gli autori e le opere eseguite la sera dei 23 luglio:
Ore 21 - 23
TANNHAUSER
Marcia di P. Wagner
LODOLETTA
Fantasia di P. Mascagni
DUCHESSA del BAL TABARIN
Operetta Leon-Bard
ARRIVEDERCI .... MIMI'
Fox-Trot di G. Bonavolta
AURORA
Marcia di S. Orlando

Durante l'esecuzione delle opere liriche i cittadini sospendevano il loro passeggio lungo il Corso, soffermandosi tutti attorno al palco per ascoltare con interesse e nel massimo silenzio, in particolare l'esibizione dei bravi solisti. Soltanto durante gli intervalli musicali le numerose famiglie riprendevano il passeggio salendo e scendendo lungo il Corso Umberto I in attesa della ripresa dello spettacolo musicale.
Il corpo musicale di Ribera, annoverava tanti bravissimi musicisti solisti, tra i quali ricordo: il famoso Giuseppe Urso con il suo incantevole flicornino, che divenne successivamente componente della Banda Musicale dei Carabinieri di Roma. Anche il giovane Giovanni Mondino, solista di tromba, divenne componente della Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma; mentre il giovane Vincenzo Mazzotta, in tarda età, è riuscito ad ottenere il diploma di insegnante di Musica nelle scuole pubbliche. Altri solisti da ricordare sono: i fratelli Andrea e Paolo Schillaci, con le loro trombe, Onofrio Firetto, suonatore del trombone cantabile, i fratelli Segreto, Eduardo Ceresi con il clarino e tanti altri.
Un autorevole ruolo musicale e dirigenziale veniva svolto dal capo banda Fortunato Mondino (padre di Giovanni) che suonava il bombardino (era noto alla cittadinanza per la sua enorme "grattalora" cioè grattugia, esposta davanti alla porta della sua bottega in corso Margherita).
Tra i solisti di clarino, desidero ricordare il popolarissimo Ignazio Vaccaro, detto "Curciuliddru", il quale la sera, fino a tarda notte, con il suo strumento, ci intratteneva seduti sugli scalini del Cinema Sarullo, suonando ripetutamente il suo cavallo di battaglia, "Il Carnevale di Venezia", e tanti altri brani.
La Banda musicale di Ribera, oltre a suonare nelle ricorrenti feste religiose, peregrinava per tante città e paesi della Sicilia, dove si svolgevano dei concerti in competizione con altre bande musicali, ottenendo onori e qualificati riconoscimenti.
Onde evitare ai musicanti il forte disagio del dormire per terra oppure sopra la paglia, nel loro girovagare per paesi e città, il nuovo Maestro Enzo Cinà aveva provveduto a dotare la banda di apposite brandine, dove passare comodamente la notte.
Per le feste religiose locali, come San Giuseppe, Pasqua, il Crocifisso e la festa della Fiera dell'8 Settembre, di buon mattino la banda girava per le vie del paese allietando con le sue note, mentre suonavano le campane delle Chiese e scoppiavano, mortaretti che svegliavano la cittadinanza.
L'ultimo giorno delle feste religiose si concludeva, dopo la mezzanotte, con l'assordante fragore dei giochi di fuoco, che chiudevano in bellezza i festeggiamenti.
I giuochi di fuoco erano costruiti e sparati dal mitico fochista detto "mastru Michiddru' (Domenico Amorelli) e dal suo valentissimo collaboratore Pasqualino Marranca, tragicamente perito durante uno di questi spari.
I giuochi di fuoco iniziavano con la caratteristica partenza dei "circhiteddi", i quali, mentre salivano in aria fischiavano e giravano come la trottola per esplodere in un forte boato. Il gioco di fuoco si concludeva con la "maschiata" dalla quale partiva un miscuglio di mortaretti, furgareddi e mascuna di ogni tipo che esplodevano nell'aria formando tantissimi cerchi multicolori. Alla fine appariva disegnato nel cielo nero un grande quadro infuocato con l'immagine del Santo festeggiato, illuminato attorno da tante piccole candeline, mentre veniva salutato da calorosi applausi della folla presente e la banda suonava le marce musicali.
La banda suonava anche all'inizio di molti cortei funebri, accompagnandoli fino alla fine del paese, oppure, su richiesta degli parenti, fino ai cimitero. Alcune famiglie preferivano che la musica non suonasse durante l'accompagnamento, ma accadeva che delle vecchiette, prima di morire, raccomandavano espressamente ai loro eredi che ai funerali la banda suonasse, per fare sapere a tutta la cittadinanza chi era morto.
Ricordo che prima dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale vi era l'usanza che alle feste di matrimonio presenziasse un'orchestrina musicale: si ballava fino all'alba e subito dopo i novelli sposi venivano accompagnati da tutti i parenti e amici alla nuova abitazione. Durante il percorso, si sentiva il suono della squillante tromba del vecchio Serafino Mazzotta, del violino di Piddru Costa, del clarino di Ignazio Curciuliddru e della chitarra di Nunzio Favaloru.
Da giovanissimo, e soltanto per pochissimo tempo, anche io ho avuto il piacere di fare parte del corpo bandistico dei Maestro Antonio Cinà, suonando il "Flicorno Tenore".
Non gradendo, però, partecipare agli accompagnamenti funebri e non ritenendo di possedere adeguate doti musicali, ho deciso di ritirarmi.
Il primo gennaio 1955, per raggiunti limiti di età, il Maestro Antonio Cinà andò in pensione. Morì il 23 aprile 1958.
La direzione della banda musicale di Ribera venne affidata al figlio Maestro Enzo Cinà, nato a Ribera il 20.05.1919, il quale, pur essendo divenuto nel 1961 docente di Musica presso l'istituto Magistrale di Ribera, rimase ugualmente a dirigere una sua banda.
Negli anni cinquanta il giovane Maestro Enzo Cinà aveva costituito una sua orchestra denominata "Complesso musicale Enzo Cinà", del quale fecero parte numerosi orchestrali tra cui: Fofò Di Leo, Antonino Vullo, Nunzio Favaloru ed altri.
Il complesso musicale si esibiva in tutte le ricorrenze di fidanzamento, matrimoni, recandosi anche fuori di Ribera, come dimostra una foto scattata in un trattenimento presso un Cinema di Sciacca. Negli anni settanta, a causa dei sorgere di dissensi interni, la banda musicale di Ribera è entrata in crisi ed alcuni importanti componenti l'abbandonarono per formarne una nuova, dal nome "La veloce", che venne capeggiata da Gaspare Macaluso e dal Capo banda Gaspare Poggio. La "Veloce" operava in concorrenza con la banda del Maestro Cinà, cercando di accaparrarsi dei servizi musicali, sia per le feste religiose che per i funerali.
Il Maestro Enzo Cinà, sentitosi leso professionalmente, intraprese un'azione giudiziaria nei confronti dei Macaluso, ritenuto legalmente non abilitato alla direzione di una banda musicale, essendo sfornito di idoneo titolo di studio.

Il Maestro Cinà vinse la causa con la condanna del Macaluso al pagamento delle spese giudiziarie e l'inibizione della banda Musicale "La Veloce".
Momenti di vita locale n. 990 del 15.11.2009

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