domenica 20 ottobre 2013

Amministrazione civica e sindaci di Caltabellotta

Ogni periodo storico e ogni stato ha avuto ed ha un suo tipo di amministrazione locale per poter controllare tutto il territorio sia da un punto di vista militare che amministrativo. 
La Sicilia è stata governata da svariati popoli sia del bacino mediterraneo che del nord Europa ed ognuno di questi ha cambiato, spesso radicalmente, il tipo di amministrazione. 
Tutto ciò fino al XIV secolo, epoca in cui le Università (comuni) siciliane acquisirono una personalità di diritto pubblico e, per l’adempimento dei vari servizi, si provvidero di un organico che rimase pressoché immutato fino ai primi decenni dell’Ottocento. 
Negli Stati feudali (comuni con territorio di pertinenza), e perciò anche in Caltabellotta, gli ufficiali dell’amministrazione locale venivano nominati dal feudatario o, in sua vece, dal governatore che egli stesso eleggeva quando, per motivi di lontananza o di altro genere, non esercitava direttamente i suoi privilegi. 
Nell’ambito delle singole Università feudali la carica più importante era ricoperta dal Secreto il quale in loco rappresentava il feudatario. 
A lui faceva capo sia la secrezia o camera baronale (cespiti fiscali e privati del barone), sia l’amministrazione dell’Università e della stessa giustizia. 
Era il Secreto che curava la cessione in affitto della riscossione delle gabelle (o dazi), curava in proprio quella della secrezia e con l’assistenza di Giurati, Sindaco, Maestro Notaro (segretario) quella dell’Università; era lui che insediava la Corte Capitanale (amministratori della giustizia), e la Corte Giuratoria (amministratori comunali); a lui infine i vari funzionari rispondevano del loro operato. 
Il territorio (Stato) di Caltabellotta era spesso dato in affitto, insieme a quello di Ribera e di Bivona, alla stessa persona. 
A titolo di cronaca riportiamo qui di seguito alcuni Secreti che hanno amministrato Caltabellotta e poi anche di Ribera: a metà del '500 Girolamo Turano e poi Giuseppe Priarruggia, alla fine dello stesso secolo Aurelio Tancredi, poi Antonio Ansaldo fino al 1635, dal 1635 al 1642 Giovanni Antonio Spataro, dal 1642 al 1660 Luigi Spataro, dal 1660 al 1661 Giuseppe Cattano, dal 1661 al 1665 Francesco Spataro, dal 1678 al 1687 Girolamo Colle da Bivona, nel 1688 Domenico Stella di Bivona. 
Al feudatario spettava anche la nomina di quattro Giurati dell’Università che presiedeva e la scelta doveva ricadere fra coloro che figuravano nella cosiddetta Mastra nobile, che era un elenco chiuso comprendente i nominativi dei cittadini che appartenevano alle famiglie più illustri del luogo. 
I Giurati entravano in carica il primo settembre di ogni anno (giorno in cui iniziava l’anno indizionale) ed erano gli esecutori delle disposizioni delle autorità centrali. Avevano il potere di emanare “bandi e comandamenti” e di ordinare le ingiunzioni (che facevano eseguire dal Serviente della Curia Giuratoria). 
Principale cura dei Giurati era quella di provvedere all’Annona dell’Università con i mezzi allora ritenuti più validi, come l’approvvigionamento del frumento, il divieto di esportare determinati prodotti, l’imposizione del prezzo di taluni generi, l’obbligo del rivelo delle coltivazioni e dei prodotti agricoli, ecc. Era anche loro compito mettere all’asta le gabelle dell’Università e dare le disposizioni per tutelare la tranquillità e la salute pubblica, per provvedere alla pavimentazione delle strade urbane ed eventualmente anche di quelle extraurbane, per fare eseguire “acconci e ripari” alle fontane ed agli acquedotti, per regolarizzare il commercio.
Altre figure che facevano parte della Corte Giuratoria erano il Tesoriere, che deteneva la cassa dell’Università; il Detentore dei libri, che aveva il compito di tenere aggiornati i registri dell’Amministrazione finanziaria dell’Università; il Maestro Notaro (segretario), che svolgeva le funzioni di notaio e cancelliere della corte giuratoria, ed aveva l’obbligo di tenere aggiornati i registri delle lettere e degli atti civili e quelli delle “insinue”; il Mazziere che era colui che, nelle feste e nelle apparizioni ufficiali della Corte Giuratoria, precedeva questa portando la “mazza” di rappresentanza. 
Dal viceré Caracciolo, nel 1782, venne resa obbligatoria la figura del Sindaco, che aveva funzioni di difesa degli interessi della popolazione e di controllo dell’operato dei Giurati, specie per la parte finanziaria e quindi, essendo questa figura di nomina viceregia, si tendeva a diminuire il potere baronale. Fino alla riforma del 1812 il consiglio era ancora presieduto non dal Sindaco ma ancora dal capitano di giustizia, di nomina baronale.
Fino al 1815 non possiamo dunque parlare del Sindaco come lo intendiamo oggi. 
Per poter fare un elenco dei componenti della Curia Giuratoria triennio per triennio si dovrebbero consultare i registri dei notai (Archivio di Stato di Sciacca) o dei Conti Civici (Archivio di Stato di Palermo).
A titolo di esempio riportiamo quelli del 1604: Ottavio Ficano, Giuseppe Lo Piccolo, notaio Giacomo Plazza e Giuseppe Mangananti; e del 1644: Carlo D'Angelo, Giuseppe Abruzzo, notaio Giuseppe Celino e Francesco Cipolletta.
Il parlamento (dal 18 giugno - al 6 novembre 1812) riformò l’antico organismo costituzionale della Sicilia: venne decretata l’abolizione della feudalità e di tutti i privilegi baronali, tutti i cittadini vennero dichiarati soggetti alle stesse leggi e agli stessi magistrati. I Giurati venivano ora nominati, non dal feudatario, ma dallo Stato; il loro numero era sempre di quattro e tale corpo veniva chiamato Magistrato Municipale. Questo è solo un piccolo passo che porterà all’altra riforma più radicale che abolirà i Giurati per sostituirli con il Decurionato.
Con la riforma amministrativa attuata dalla legge dell’11 ottobre 1817, la Sicilia, che era stata divisa nel 1812 in 23 comarche o distretti, fu invece divisa in 7 province, pur conservando i suddetti distretti una certa autonomia. In ogni provincia fu messo un intendente e un consiglio d’intendenza e uno provinciale e in ogni distretto si ebbe un sottointendente e un consiglio distrettuale. Tale legge entrava in vigore il 1° gennaio del 1818 e portava dei cambiamenti radicali anche nell’amministrazione dei comuni. Infatti alla Magistratura Municipale dei Giurati subentrò il Decurionato e il Sindaco, in gran parte privo delle caratteristiche e dei poteri concessi dagli Aragonesi al Baiulo e ai Giurati. 
Venne abolito il Consiglio Civico, furono proibite le elezioni alle cariche civiche, sicché l’Intendente sottoponeva alla scelta e alla nomina del Luogotenente una rosa di eleggibili, per le città al di sopra dei sei mila abitanti, così come faceva il Sotto-intendente nei confronti dell’Intendente, per i paesi da tre a sei mila abitanti. 
Quindi i decurioni nel giugno del 1818, in forza della disposizione del 24 marzo precedente, venivano determinati in rapporto agli abitanti e per la prima volta venivano nominati dagli Intendenti o dai Vice-intendenti, nel caso di Caltabellotta dal Vice-intendente di Bivona, su segnalazione di terne di nomi. Per tale elezione bisognava far parte della classe dei Civili, ovvero avvocati, medici, sacerdoti, ecc. e dovevano essere forniti di un censo stabilito dalla legge per ogni comune. 
Da notare che nel gennaio 1848 si formarono nei comuni siciliani dei Comitati Provvisori, in seguito alla Rivoluzione di Palermo del 12 gennaio, che si estesero in tutta l’Isola (i loro capi venivano chiamati Presidenti del Municipio e durarono in carica fino al maggio 1849). La stessa cosa succedeva con la venuta di Garibaldi in Sicilia nel 1860, fino a quando le leggi unitarie venivano a modificare quelle vecchie borboniche. 
Per avere un elenco completo dei decurioni bisognerebbe avere le delibere comunali, ma purtroppo a Caltabellotta l'archivio è pressoché inesistente per questo periodo; si potrebbe sopperire con le copie che sono presso l'Archivio di Stato di Agrigento.
Con l’unità d’Italia, dopo un breve governo provvisorio, venivano riorganizzati i comuni ed emanate leggi e decreti aventi effetto in tutto il territorio nazionale. Praticamente non cambiò nulla se non nel nome, che da Decurionato veniva ora chiamato Consiglio Comunale e che cominciò a funzionare dal 24 gennaio 1861. Infatti questo consiglio veniva sempre nominato dall’alto e per volere e volontà di persone estranee al comune e non dal popolo. Così la rivoluzione fu solo una grande delusione.
È stato possibile fare un elenco, con un breve profilo biografico dei sindaci e i soli nomi dei sostituti dal 1820 al 1878, con l'ausilio dei registri dello Stato Civile, dove per quasi tutto l'800 il sindaco era sempre presente come ufficiale dello Stato Civile, mentre successivamente delegava sempre un assessore o altra persona. Per gli anni successivi al 1878 riportiamo l'elenco, peraltro senza le date di inizio e fine sindacatura, fatto Francesco Nicotra nel Dizionario illustrato dei comuni siciliani, e da Accursio Castrogiovanni sul sito www.caltabellotta.com per quelli del periodo fascista. La data non si riferisce alla nomina, ma a quella del relativo atto dello Stato Civile dove ogni singolo sindaco si firma.

Nicolosi Pellegrino Sindaco dal 1820 o prima al 6.5.1824. Nato a Caltabellotta il 24.3.1768 da mastro Paolo e da Maria Grisafi, sposato a Caltabellotta il 12.10.1788 con donna Mattia Medici figlia di don Mariano e di donna Anna Pampinella. Muore a Caltabellotta l'1.9.1837.
Bellitti Antonino Sindaco dal 7.5.1824 al 31.12.1824. Nato a Sciacca il 13.11.1762 dal dottore in ambe le leggi don Giovanni e da donna Benedetta Mirabile, sposato con donna Concetta Argirio. Anche lui diventa dottore in ambedue le leggi. Muore a Caltabellotta il 19.1.1825 mentre è ancora in carica.
Turano Crispino 2° eletto dal 1.1.1825 al 29.4.1825.
Grisafi Pietro Sindaco dal 2.5.1825 al 4.1.1827. Nato a Caltabellotta il 27.6.1779 da don Domenico e da donna Antonina Gaglio, sposato a Caltabellotta l'8.7.1804 con donna Alberta Genova (vedova del notaio Onorato Grisafi) figlia del notaio Ignazio e di donna Orsola Navarra. Muore a Caltabellotta l'1.8.1854.
Turano Crispino 2° eletto dall'8.1.1827 al 31.12.1827
Truncali Vito Sindaco dal 6.1.1828 al 31.12.1830. Nato a Caltabellotta l'8.5.1792 dal notaio don Gesualdo e da donna Francesca Planeta, notaio anche lui, rimane celibe e muore a Caltabellotta il 25.11.1833.
Grisafi Vincenzo Sindaco dall'1.1.1831 al 28.6.1831. Nato a Caltabellotta il 30.11.1786 da don Mariano e da donna Marianna Cattano, sposato a Caltabellotta il 2.3.1835 con donna Rosaria Montalbano figlia del fu notaio don Luigi e donna Rosalia Marines. Muore a Caltabellotta il 22.1.1855.
Curcio Liborio 2° eletto dal 6.7.1831 al 9.3.1834
Ragusa Pellegrino Sindaco dal 12.3.1834 al 30.1.1837. Nato a Caltabellotta il 10.2.1786 dal notaio don Alberto e da donna Caterina Grisafi, sposato a Caltabellotta il 22.3.1812 con donna Marianna Montalbano figlia del barone di Villamena don Pellegrino e di donna Caterina Curcio. Notaio. Muore a Caltabellotta il 20.8.1871.
Caruso Francesco Sindaco dal 2.2.1837 al 29.12.1839. Nato a Caltabellotta il 3.5.1800 da don Francesco e da donna Dorotea Lombardo, sposato a Caltabellotta il 28.7.1834 con donna Mattia Rizzuti fu don Vito e di donna Marianna Nicolosi. Muore a Caltabellotta il 5.11.1881.
Curcio Liborio Sindaco dal 3.1.1840 al 3.1.1843. Nato a Caltabellotta il 2.10.1789 da don Francesco Curcio Sortino e da donna Cecilia Catinella, sposato a Caltabellotta il 17.10.1819 con donna Giuseppa Grisafi figlia del fu don Mariano e di Marianna Cattano. Muore a Caltabellotta il 30.7.1861.
Bavetta Rosario Sindaco dal 7.1.1843 al 28.12.1844. Nato a Caltavuturo nel   1807 da don Bernardo e da donna Rosa Meli, sposato a Caltabellotta il 5.6.1837 con donna Paola Colletti figlia del fu don Girolamo e di donna Antonia Favoroso. Medico fisico. Muore a Caltabellotta il 22.9.1871 a 64 anni.
Rizzuti Nicolò 2° eletto dal 30.12.1844 al 29.12.1845.
Grisafi Vincenzo Sindaco dal 2.1.1846 al 21.2.1848 (vedi sopra).
Grisafi Vincenzo Presidente del Comitato Provvisorio dal 23.2.1848 al 18.7.1848.
Ragusa Pellegrino Presidente del Municipio dal 21.7.1848 al 30.4.1849.
Grisafi Vincenzo Sindaco dal 5.5.1849 al 30.12.1853 (vedi sopra).
Curcio Gaetano Sindaco dal 3.1.1853 al 2.9.1853. Nato a Caltabellotta il 19.10.1790 da don Pietro e da donna Anna Curcio e Sortino, sposato a Caltabellotta il 6.1.1813 con donna Luigia Genova figlia del fu notaio don Ignazio e donna Orsola Navarra. Muore mentre è in carica a Caltabellotta il 19.9.1853.
Colletti Pellegrino 2° eletto dal 3.9.1853 al 28.4.1854.
Montalbano Giuseppe Sindaco dall'1.5.1854 al 14.1.1856. Nato a Caltabellotta il 3.6.1796 dal notaio don Luigi e da donna Rosalia Marines, sposato a Caltabellotta il 21.9.1829 con donna Pellegrina Grado figlia del fu don Mariano, aromataio, e di donna Giustina Montalbano. Medico fisico. Muore a Caltabellotta il 25.1.1866.
Bona Emanuele Sindaco dal 19.1.1856 al 31.12.1858. Nato a Palermo nel 1794 dal barone don Giuseppe e da donna Giuseppa Pastore, sposato a Caltabellotta il 5.10.1835 con donna Maria Carolina Montalbano figlia del barone di Villamena don Pellegrino e di donna Paola Concetta Grisafi. Barone di Rahalmaimone o Scunda. Muore a Caltabellotta il 30.6.1863.
Rizzuti Nicolosi Giuseppe Sindaco dal 2.1.1859 al 18.5.1860. Nato a Caltabellotta il 30.12.1821 da don Vito, aromataio, e da donna Marianna Nicolosi, sposato a Caltabellotta il 12.1.1861 con donna Anna Rosalia Montalbano figlia di don Giuseppe, medico, e di donna Pellegrina Grado. Muore a Caltabellotta l'8.8.1900.
Vita  Francesco di Paola Governatore provvisorio dal 20.5.1860 al 5.6.1860.
Turano Pellegrino Presidente del Municipio dall'8.6.1860 al 20.3.1861. Nato a Caltabellotta il 16.9.1825 da don Crispino e da donna Camilla Caruso, resta celibe e muore a Caltabellotta il 12.7.1896.
Bona Emanuele Assessore anziano e Sindaco ff dal 22.3.1861 al 14.4.1861.
Bona Emanuele Sindaco dal 20.4.1861 al 15.3.1862 (vedi sopra).
Rizzuti Pellegrino Assessore e Sindaco ff dal 24.3.1862 al 6.6.1862.
D'Agostino Giovanni Lorenzo Delegato straordinario e Sindaco ff dal 9.6.1862 al 13.10.1862.
Rizzuti Pellegrino Assessore e Sindaco ff dal 18.10.1862 al 2.11.1863.
Genuardi Pellegrino Assessore e Sindaco ff dal 7.11.1863 al 25.11.1863.
Truncali Giuseppe Assessore e Sindaco ff dal 27.11.1863 al 3.6.1864.
Buttafuoco Paolo Sindaco dall'8.6.1864 al 23.11.1864. Nato a Caltabellotta il 9.4.1798 da Lorenzo e da Caterina Daino, sposato a Caltabellotta il 24.11.1834 con donna Maria Stella Grisafi figlia del fu don Mariano e di Marianna Cattano. Si laurea in medicina. Muore a Caltabellotta il 16.9.1866.
Bavetta Rosario Assessore e Sindaco ff dal 29.11.1864 al 18.9.1865.
Vita Antonino Assessore e Sindaco ff dal 20.9.1865 al 7.11.1865.
Buttafuoco Paolo Sindaco dall'11.11.1865 al 19.11.1865 (vedi sopra).
Genuardi Pellegrino Assessore e Sindaco ff dal 19.11.1865 al 24.11.1865.
Sala Pietro Regio delegato straordinario dal 27.11.1865 al 31.1.1866.
Genuardi Pellegrino Assessore e Sindaco ff dal 4.2.1866 al 25.4.1866.
Turano Francesco Sindaco dal 3.5.1866 al 25.3.1867. Nato a Caltabellotta il 20.11.1829 da don Crispino e da donna Camilla Caruso resta celibe e muore a Caltabellotta il 22.1.1889.
D'Agostino Giovanni Lorenzo Delegato straordinario dal 10.4.1867 al 21.6.1867.
Genuardi Pellegrino Assessore e Sindaco ff dal 24.6.1867 al 13.10.1867.
Aquilina Giuseppe Sindaco dal 17.10.1867 al 30.12.1868. Nato a Caltabellotta il 24.1.1814 da don Vincenzo e da donna Concetta Bellitti, sposato a Caltabellotta il 12.10.1835 con donna Anna Rizzuti figlia di don Calcedonio e della fu donna Eleonora Grisafi. Muore a Caltabellotta il 4.2.1886.
Rizzuti Pellegrino Sindaco dal 2.1.1869 al 15.3.1869. Nato a Caltabellotta il 29.4.1824 da don Vito, aromataio, e da donna Marianna Nicolosi, sposato nel 1846 con donna Maddalena Sangiorgio figlia di don Davide e donna Girolama Zimbardi. Muore a Caltabellotta il 9.3.1889.
Aquilina Giuseppe Sindaco dal 21.3.1869 al 21.11.1869 (vedi sopra).
Turano Salvatore Assessore e Sindaco ff dal 23.11.1869 all'11.12.1869.
Aquilina Giuseppe Sindaco dal 14.12.1869 al 31.12.1869 (vedi sopra).
Truncali Planeta Giuseppe Sindaco dal 4.1.1870 al 1872. Nato a Caltabellotta l'8.5.1795 da don Gesualdo e da donna Francesca Planeta, sposa donna Giuseppa Imbornone e muore a Caltabellotta il 6.8.1873.
Turano Salvatore Sindaco dal 17.3.1873. Nato a Caltabellotta il 28.5.1834 da don Crispino e da donna Camilla Caruso, sposato a Caltabellotta il 12.2.1877 con Maria Concetta Grisafi figlia del fu don Vincenzo e donna Rosaria Montalbano. Muore a Caltabellotta il 15.4.1906.
Schittone Curcio Antonino Sindaco. Nato a Caltabellotta l'1.3.1851 da don Paolo e da donna Cecilia Curcio, sposato a Ribera il 26.2.1881 con donna Barbara D'Angelo figlia del notaio don Bartolomeo e di donna Susanna Salerno da Ribera. Muore a Caltabellotta il 9.10.1929.
Bona Giuseppe Sindaco. Nato a Caltabellotta il 22.8.1836 dal barone don Emanuele e da donna Carolina Montalbano, sposato a Palermo il 14.1.1874 con donna Maria Felicia Carolina Certa figlia del fu don Ignazio e di donna Maria Calogera Belli. Barone di Rahalmaimone o Scunda. Muore a Caltabellotta il 31.3.1916.
Russo Ignazio Commissario Prefettizio
Vita Francesco Commissario Prefettizio
Turturici Antonino Podestà
Gaglio Filippo Podestà
Turturici Antonino Podestà
Grisafi Antonino Sindaco
Buttafuoco Pellegrino Sindaco

Raimondo Lentini

  



1 commento:

  1. Bello! Dai un po' piu' spazio tra le righe con qualche battitura a vuoto e prova ad usare lo justify.

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