La musica a Ribera: Il complesso bandistico, con majorette, “Città di Ribera”
di Lino Aquè
parte undicesima ed ultima
In "Momenti di vita locale" N. 388 del 9 Novembre 1997
Il complesso bandistico, con majorette, “Città di Ribera”
Un patrimonio sottoutilizzato
Il maestro Totò Caramazza «Funerali e feste patronali non sono l’occasione migliore per far esprimere le bande al massimo: nei primi servono per attirare l’attenzione, nelle seconde per fari scrusciu. Se potessimo fare dei concerti stabili…»
di Lino Aquè
In banda come musicante. Poi l'orchestra, il gruppo musicale Albatros, da 26 anni sulla cresta dell'onda, il diploma, di nuovo la banda, ma stavolta come maestro, le majorettes. Questa in sintesi la carriera musicale di Salvatore Caramazza, detto Totò, insegnante di Musica e Canto all'Istituto Magistrale di Ribera, sposato, un figlio.
La sua formazione musicale ha avuto inizio all'età di dieci anni, quando il padre lo portò dal Maestro Cinà perché imparasse a suonare uno strumento. «Il maestro - ricorda Caramazza - mi affidò la tromba in Mi bemolle, uno strumento particolare e molto costoso. Mio padre non poteva affrontare la spesa di 40.000 lire necessaria per l'acquisto, per cui chiese al maestro se ve ne fosse una tra gli strumenti del Comune. C'era, ma era da riparare: La spesa sarebbe stata di duemila lire circa, abbastanza irrisoria, per cui fu riparata. Arrivò dopo un mese, durante il quale persi delle lezioni, non potendo fare prove.
Nonostante tutto non riuscivo a suonarla. Ciò fece infuriare sia mio padre che il maestro Cinà il quale chiese ad Angelo Russello di mostrarmi come si suona la tromba. Russello, preso lo strumento e portatolo alle labbra si accorse che era tappato: altro che riparato! Subito fu deciso di cambiarmi lo strumento, e si optò per il clarinetto, che allora costò 19.170 lire».
Caramazza continuò gli studi e si diplomò in clarinetto nel 1972. Poco dopo Piddu Lo Giudice, ex musicante della banda di Cinà, fuoriuscitone poiché il maestro lo riteneva troppo vecchio per poter continuare a suonare, lo convinse a metter su un'altra banda. Punto di partenza dodici musicanti, tutti, come Piddu, ex bandisti di Cinà. Nacque così la banda “Città di Ribera”, divenuta nel 1989 Associazione Artistica. «La prima uscita che la banda fece fu a Pasqua del '73 per volontà dello stesso comitato organizzatore della festa, che ci diede anche i soldi per acquistare alcuni strumenti, come la cassa e i piatti. Ovviamente non erano dodici gli elementi, ma trentacinque, poiché avevo reclutato dei musicanti dai paesi vicini». Piddu Lo Giudice diventò il capobanda e, al contrario delle previsioni del maestro Cinà, «suonò il clarinetto piccolo in banda ancora per diversi anni prima di ritirarsi definitivamente». In quel periodo Caramazza lavorò molto per la banda: «Nel '73, a seguito di quella prima uscita di Pasqua, possibile grazie all'utilizzo di musicanti di Montallegro, mi impegnai a tenere due gruppi di bandisti, a Ribera e a Montallegro. Ciò consentì alla banda di essere presente in due cittadine contemporaneamente.
L'impegno diventò gravoso quando furono raggiunti i trenta elementi per parte, per cui divisi i due gruppi affidandoli a due capobanda. Nel '77 ripetei l'esperienza a Calamonaci: ne derivò il Centro Artistico Musicale che è attivo tutt'oggi». Quando le necessità lo richiedano, ancora oggi vi è lo scambio di musicanti. tra la banda di Caramazza e quelle dei due paesi.
La banda "Città di Ribera" consta di 32 elementi la cui età è compresa tra i 16 e i 60 anni. Suona, oltre che a Ribera, anche in diverse città della Sicilia: ogni anno è ad Agrigento per il Venerdì Santo, e da 8 anni partecipa al Carnevale di Termini Imerese insieme al proprio gruppo majorettes, diventandone un punto di riferimento. Partecipa a raduni e concerti in tutta l'isola; nel 1987 al raduno di Corleone ha vinto il primo premio. «Era l'anno - ricorda Caramazza - in cui i tre grandi tenori Pavarotti, Carreras e Domingo, fecero il trionfale concerto alle Terme di Caracalla. Io, in piccolo, ripetei l'esperienza con Roberto Palminteri e Stefano Baiamonte».
L'Associazione Artistica Città di Ribera attinge a un vasto repertorio di musiche strumentali di Suppé e Rossini; sceglie opere di Verdi, Rossini e Bizet; intona le marce di Ippolito, Simonelli e Lufrano. «In realtà a Ribera ben poco del nostro repertorio può essere utilizzato. Funerali e feste patronali non sono l'occasione migliore per far esprimere le bande al massimo: infatti nei primi servono per attirare l'attenzione, nelle seconde serve per fari scrusciu nella raccolta delle questue. In una festa patronale la banda, semmai, dovrebbe essere utilizzata per allietare il paese a zone, con grandi marce e brani sinfonici, suonando da fermi ora davanti alla casa del Governatore, ora presso la chiesa dov'è la festa, ora in punti strategici della città. Ma la cosa migliore sarebbe senza dubbio potersi esibire su un palco, la domenica mattina. Si avrebbero due vantaggi: la possibilità per le bande di suonare repertori di musica bandistica, che al contrario delle musiche per orchestra (le quali vengono adattate), valorizzano gli ottoni e i legni; contemporaneamente si avrebbe un ruolo didattico nei confronti dei bambini, che verrebbero sensibilizzati alla musica dal vivo e nel giro di pochi anni si potrebbero avere nuovi musicanti».
Ma perché oggi i bambini non vogliono più imparare a suonare lo strumento? «Più che non vogliono, non possono: tra tempo prolungato a scuola, computers e impegni sociali, quasi non trovano più il tempo per fare i compiti, figuriamoci per studiare uno strumento e recarsi ogni giorno dal maestro».
Il maestro Caramazza non consiglia, infatti, di studiare da soli a casa poiché gli allievi potrebbero distrarsi e, a lungo andare, annoiarsi e abbandonare la musica: «Mi capitò una volta con Virzì col quale mi impegnai a fargli lezione tre volte al giorno. Il risultato valse i sacrifici, visto che in un mese Virzì apprese quanto un allievo normale avrebbe potuto apprendere in due anni. Fu una sfida che volli fare con me stesso e ci riuscii. E non fu l'unica. Ricordo che nei primi anni di direzione bandistica mi è capitato un allievo che a prima vista non sembrava potesse mai suonare uno strumento. Era il piccolo Paolo Miceli, che aveva otto anni. Essendo bassino e tozzo, aveva braccia corte: decisi di affidargli il clarinetto piccolo e oggi è diventato professore».
Ritornando alla questione delle esibizioni in piazza, sembra che qualche cosa si sia mosso se è vero che alla fine della scorsa estate le tre bande musicali di Ribera si siano unite per una serie di esibizioni su palco. «Più che si siano unite, sono state unite per volontà dell'Amministrazione Comunale, che aveva intenzione di creare un grosso spettacolo, che in fin dei conti c'è stato. Anche se c'è da dire che un gruppo di 90 elementi è difficile da gestire, e il risultato non è stato eccezionale. Questo perché il gruppo non era omogeneo: erano messi insieme maestri di musica, abituati, oltre che a leggere lo spartito, a seguire il direttore d'orchestra e musicanti ancora in erba, che non staccano mai gli occhi dal foglio. Ho temuto più volte durante l'esibizione sotto la mia guida di perdere il sincronismo tra i vari elementi. Ho dovuto, quindi, svolgere un ruolo di moderatore. Per avere un risultato eccellente e un miglior controllo sui musicanti la banda dovrebbe essere composta al massimo da 35-40 unità». Un merito, però, va dato a questa esperienza: «Abbiamo ritrovato, i tre gruppi, quell'armonia che da un po' di tempo era venuta a mancare. Adesso tra le tre bande c'è più collaborazione e scambio di musicanti»,
Alle esibizioni in piazza si possono alternare i concerti sinfonici operistici, serali e da teatro. Ma esiste il pubblico capace di apprezzare questo genere di musica? «Esiste ed è desideroso di assistere a questi spettacoli, che in realtà anche noi in passato abbiamo tenuto, con ottimi risultati, al Golden: il teatro, pieno di gente e senza amplificazione, rende alla musica tutte le sue caratteristiche e sfumature».
Dal 1986 alla banda musicale, Caramazza ha affiancato il gruppo delle Majorettes. «Questo gruppo è nato grazie all'Amministrazione Comunale del tempo. Allora il Carnevale era ancora una manifestazione viva e il sindaco invitò tutte le scuole affinché preparassero qualcosa di originale. Mi venne in mente di creare un gruppo di majorettes. Il preside Brancato rimase stupito dalla mia idea e mi appoggiò. Nel giro di un mese abbiamo messo su un gruppo di majorettes che si esibì sia al Carnevale riberese che a quello di Sciacca, aggiudicandosi il 2° premio di 500.000 lire che andò a finire nel fondocassa della scuola. L'Amministrazione ci aiutò con un piccolo contributo per la realizzazione delle divise, così come fece anche la scuola. Le scarpe, invece, erano a spese delle ragazze». Il gruppo delle majorettes è ancora attivo e consta di 24 ragazze suddivise in sbandieratrici (8) e coreografiste (16). Le majorettes sono affiancate alla banda (si esibiscono sempre insieme) ed è unica in tutta la Sicilia.
I fondatori
Piddu Lo Giudice Piccolo clarinetto MiB
Alessi Piazza Flicornino MiB
Giuseppe Carchì Sax tenore
Emanuele Riggi Tamburo
Eduardo Ceresi Clarinetto
Giuseppe Augello Basso MiB
Francesco Lo Giudice Grancassa
Angelo Russello Piatti
Giuseppe Carubia Clarinetto (Calamonaci)
Traina Flicorno soprano
Giuseppe Liotta Sax soprano
Maggiore Corno
Giuseppe Schifano Basso SiB
Andrea Virzì Tamburo
I componenti del Complesso bandistico "Città di Ribera"
Giuseppe Guddemi Clarinetto - Capobanda
Francesco Auteri Flicorno soprano
Roberto Auteri Basso MiB
Gaspare Brucculeri Tromba b in SiB
Michele Borsellino Tromba
Calogero Calandrino Sax soprano
Vito Calandrino Clarinetto
Michele Caltagirone Trombone
Carmelo Caltagirone Basso SiB
Paolo Caltagirone Flicornino
Francesco Caramazza Trombone
Giuseppe Caramazza Clarinetto
Stefano Caramazza Flicorno contralto
Gaspare Gristina Piatti
Salvatore Mangione Flicorno baritono
Ezio Miceli Basso SiB
Enzo Sarullo Tamburo
Pietro Sarullo Clarinetto
Gaetano Puccio Flicornino
Alessandro Castagna Flauto
Adriano Spallino Tromba
Giuseppe Spallino Trombone
Vincenzo Nocilla Corno
Antonio D'Aleo Tamburo
Ciro Ruvolo Clarinetto
Fabio Cannella Sax contralto
Pietro Cuffaro Clarinetto
Liborio Riggi Clarinetto e Sax contralto
Accursio Savona Flicorno contralto
Alessandro Savona Grancassa
Filippo Ulderigo Clarinetto
Le majorettes
Sbandieratrici
Rosaria D'Angelo (capitano)
Graziella Vaccaro (vice)
Marilena Spinelli
Lorena Tacci
Rossana Tacci
Stefania Gristina
Francesca Messina
Sabrina Messina
Coreografiste
Tiziana Comparetto (capitano)
Angela Pipia (vice)
Barbara Randisi
Maria Luisa Ciliberto
Sabrina Carestia
Carmela Salpietra
Marianna Ragusa
Alina Vaccaro
Enza Vitabile
Alfonsina Tortorici
Maria Ferraro
Mary Volpe
Rosalba Catanzaro
Monica Rizzo
Francesca Coniglio
Veronica Guttaiano